Perché studiare la Bibbia?

Come si svolge uno studio biblico?

Dio ha un nome?

La Bibbia è di origine divina?

Chi è l'Autore della Bibbia?

domenica 22 agosto 2010

(Marco 7:6-8) ' Egli disse loro: “Isaia profetizzò appropriatamente di voi, ipocriti, come è scritto: ‘Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me. 7 Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano come dottrine comandi di uomini’. 8 Lasciando da parte il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”.

Che ne pensate di questa pratica?
è forse un comandamento di Dio?
o fà parte di tradizione di uomini?


Leggete:
I Riti Settennali di Guardia Sanframondi















Guardia Sanframondi - Dal sangue al sangue, ogni piccola goccia che fuoriesce dal corpo umano penitente è una prova di fede verso la Madonna Assunta. Bastano in effetti poche considerazioni per poter comprendere il fascino, tutto antropologico, che avvolge i settennali riti di penitenza che si svolgono a Guardia Sanframondi, in provincia di Benevento, ma non sono sufficienti per capirne tutto il sostrato culturale e religioso che affonda le proprie radici in epoche ignote, quasi come se tutto avesse una origine antica come quella dell'universo. Il carattere ancestrale dei misteri, sfilanti in processione sotto forma di quadri figurati, sono probabilmente il frutto di una derivazione barocca, che ha a che fare con i dettami controriformati promossi, fra il Sei ed il Settecento, dai teatini e dai gesuiti, quest'ultimi già presenti nella storia di Guardia. Il pathos della teatralità, la cura per i costumi così come per le acconciature, l'ostentata staticità dei figuranti, come se fossero delle vere e proprie sculture, tentano di emulare i virtuosismi baroccheggianti del Bernini, anche se ad esser plasmato non è il marmo, ma la carne. Ed è in quest'ultima che affonda l'esasperante religiosità dei guardiesi, divisi in quattro quartieri, attraverso il battere di un rudimentale strumento munito di aghi, puntato verso il proprio petto, o tramite il fustigarsi continuo di un cilicio di metallo. L'intera popolazione partecipa ad ogni singolo evento caratterizzante la settimana di penitenza; dall'apertura della teca contenente la Vergine Assunta, che verrà vestita d'oro per la processione della domenica successiva al ferragosto, alle veglie contraddistinte da canti e litanie dai motivi arcaici.
La cittadina, per l'occasione, si riempie di gente: dagli abitanti dei comuni limitrofi, agli emigranti (tantissimi), ai tanti curiosi che giungono non soltanto dal resto della Campania, ma anche da altre parti d'Italia e dell'estero; del resto il mistero ed il sangue hanno da sempre attratto le folle. Forse è anche per questo che la chiesa ufficiale, in special modo la diocesi beneventana, non condivide appieno tali crudi rituali, venati da un evidente paganesimo. I richiami ed i velati divieti promulgati dalla moderna società ecclesiale non sono riusciti ad avere il sopravvento sull'irrazionalità della fede dei guardiesi, anzi ne hanno rafforzato il carattere, facendo divenire l'evento sempre più ricco di immagini e di contenuti escatologici.
La penitenza è anche un modo per evocare i drammi e le tragedie del passato. Ogni quartiere sfila con i suoi quadri, dai 15 ai 20, centinaia e centinaia di figuranti camminano per il paese mostrando episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento, della Bibbia, le agiografie e le passioni dei Santi, gli orrori della guerra (prima e seconda), il nazismo e quant'altro, fino ad arrivare alle brutalità del nostro tempo, come quella professata dalla camorra. Una forte emozione hanno provato gli astanti campani nel vedere un quadro dedicato a Don Peppino Diana vittima dei casalesi. Proprio attraverso tale figurazione emerge la modernità dei riti settennali, se ne capisce l'importanza e l'elemento significante dal punto di vista religioso. I misteri, i battenti e le varie processioni di penitenza e di comunione non sono l'espressione di una tradizione traghettata nel tempo solo per una pura forma di ovvio campanilismo, al contrario svelano la consapevole continuità di un precetto che è al passo con i propri tempi, manifestato in maniera sincera e chiaramente mirato alla affermazione della sentita devozione verso la madre di Cristo.
La domenica successiva alla festività dell'Assunta le processioni dei penitenti raggiungeranno l'apoteosi, le strade, le viuzze e le caratteristiche scalette saranno gronde di sangue e di vino bianco versato per lenire le ferite; la Madonna farà il suo percorso processionale e ad un certo punto incontrerà i battenti che la omaggeranno attraverso la lacerazione del proprio corpo. A sera tutto sarà finito, alla Vergine non resterà che prender posto nella propria teca per poi offrirsi ai suoi fedeli fra altri lunghi sette anni.

articolo preso da :
http://www.casertanews.it/public/articoli/201008/art_20100822071943.htm
Domenica 22 Agosto 2010

domenica 15 agosto 2010

Auschwitz rischia di scomparire | Cultura | Il Post

Auschwitz rischia di scomparire Cultura Il Post

Tra le vittime ci furono anche molte persone considerate “indesiderabili”, tra cui omosessuali, oppositori politici, zingari e testimoni di Geova.

Auschwitz rischia di scomparire

Il luogo simbolo dell'Olocausto sta cadendo a pezzi per il deterioramento causato dal passare del tempo

Più di un milione di persone furono sterminate sistematicamente nel campo di concentramento polacco


Il futuro del complesso che una volta ospitava il campo di concentramento di Auschwitz è a rischio: il luogo simbolo dell’Olocausto potrebbe scomparire per il progressivo deterioramento causato dal passare del tempo. La Fondazione Auschwitz-Birkenau ha lanciato un appello chiedendo ai governi di tutto il mondo di contribuire ai finanziamenti per la sua manutenzione – circa 4 milioni di euro all’anno – e per costruire un fondo che possa garantire la sua tutela anche in futuro.
Durante la Seconda Guerra Mondiale più di un milione di persone furono sterminate sistematicamente nel campo di concentramento polacco, il più grande tra quelli usati dal regime nazista nel suo programma di sterminio degli ebrei, la “Soluzione Finale”. Tra le vittime ci furono anche molte persone considerate “indesiderabili”, tra cui omosessuali, oppositori politici, zingari e testimoni di Geova.
La maggior parte degli edifici di Auschwitz furono fatti costruire con materiali scadenti dagli stessi prigionieri e naturalmente non furono progettati per durare a lungo. Oggi molte delle camere a gas, dei forni crematori e dei dormitori sono già chiusi al pubblico, mentre altri sono già collassati del tutto. «Questi edifici non furono costruiti per resistere per sessanta o settanta anni», spiega un portavoce della Fondazione Auschwitz-Birkenau intervistato da al-Jazeera, «i prigionieri che li hanno costruiti non erano ingegneri, e poi erano distrutti, affamati, stremati dalle continue vessazioni subite».
Anche molti degli effetti personali conservati nel museo di Auschwitz sono in serio pericolo. Scarpe, vestiti, valigie, spazzolini da denti, protesi. Tutto quello che veniva tolto ai prigionieri prima di essere uccisi nelle camere a gas rischia di scomparire per sempre. E con quelli alcuni dei simboli più potenti della tragedia che uccise sei milioni di ebrei in quegli anni. Ogni anno ad Auschwitz arrivano oltre un milione di persone per visitare i luoghi di quell’orrore, per non dimenticare. Un ruolo simbolico che diventa sempre più prezioso man mano che gli ultimi sopravvissuti ai campi di concentramento muoiono e che quindi si perde la possibilità di ascoltare le loro testimonianze dirette.

venerdì 13 agosto 2010

Trapianti: essere religiosi aumenta sopravvivenza - In Breve - ANSA.it


Trapianti: essere religiosi aumenta sopravvivenza - In Breve - ANSA.it

Trapianti: essere religiosi aumenta sopravvivenza

Lo dimostra uno studio condotto in Italia dal Cnr su 179 pazienti

(foto archivio)
ROMA - Essere religiosi aiuta a sopravvivere: lo dimostra, dati alla mano, lo studio italiano condotto su 179 pazienti che hanno subito un trapianto di fegato e seguiti per quattro anni dal gruppo dell'Istituto di di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), in collaborazione con il dipartimento di Trapiantologia epatica dell'universita' di Pisa. Dalla ricerca, pubblicata sulla rivista Liver Transplantation, risulta che, fra i pazienti che hanno affrontato la malattia profondamente convinti che la fede li avrebbe aiutati, il 93,4% e' sopravvissuto (la mortalita' e' stata quindi del 6,6%), mentre tra coloro che non lo hanno fatto la sopravvivenza e' stata pari al 79,5% (con una mortalita' del 20,5%, tripla rispetto a quella del primo gruppo di pazienti).
Per il responsabile della ricerca, lo psicologo Franco Bonaguidi, la differenza fra i due gruppi ''e' statisticamente notevole, mentre la probabilita' di 'falso positivo', cioe' che sia stata rilevata una differenza inesistente, e' del 2,6%, nettamente inferiore alla soglia convenzionale del 5%''. A fare la differenza, secondo i ricercatori, e' la religiosita' vissuta in modo attivo, ossia intesa come ''cercare attivamente l'aiuto di Dio''.Un atteggiamento, spiega lo psicologo, che ''non si identifica con una religione confessionale, ma che e' un aspetto intimo della personalita' che porta a vedere l'incontro con la malattia grave come un momento di rielaborazione della propria esistenza, dei propri valori e di rivalutazione della componente spirituale e trascendente''.
Per individuare i pazienti con un atteggiamento simile, ai 179 considerati nell'indagine (sottoposti al trapianto fra il 2004 e il 2007), e' stato chiesto di compilare un questionario sulla religiosita'. L'atteggiamento nei confronti della fede e' stato considerato insieme ad altri fattori, come eta' di ricevente e donatore, sesso, livello di istruzione e occupazione, tipo e gravita' della malattia, caratteristiche dell'intervento chirurgico. L'analisi delle risposte ''ha permesso di evidenziare, con una procedura matematica, le principali componenti della religiosita', definite come ricerca 'attiva' di Dio, attesa 'passiva' di Dio e generico atteggiamento fatalistico''. E' emerso cosi', conclude lo psicologo, che ''le uniche variabili in grado di predire la mortalita' dei pazienti dopo il trapianto sono la durata della degenza in terapia intensiva e, come fattore negativo, l'assenza di ricerca di Dio, con un rischio relativo rispettivamente di 1,05 e 3,01''.

giovedì 12 agosto 2010

Foro Italico - Ferragosto allo Stadio Olimpico per i Testimoni di Geova | VignaClaraBlog.it

Foro Italico - Ferragosto allo Stadio Olimpico per i Testimoni di Geova VignaClaraBlog.it

Foro Italico - Ferragosto allo Stadio Olimpico 

per i Testimoni di Geova


tdg.jpgNei giorni 13, 14 e 15 agosto, all’interno dello Stadio Olimpico, si svolgerà l’Assemblea Interregionale dei Testimoni di Geova che vedrà la partecipazione di circa 20mila persone. Quali saranno i temi trattati in questo convegno? Un comunicato dell’Ufficio Stampa dei Testimoni  di Geova rende noto che ” In una società in cui l’atteggiamento assunto nei confronti di Dio non è omogeneo, in che modo chi è fedele può resistere ai costanti attacchi cui è sottoposta la sua fede in Dio? Quali prove dell’esistenza di Dio può prendere in esame chi non è credente? Nel corso dell’assemblea che si terrà allo Stadio Olimpico dal 13 al 15 agosto verranno presentate risposte stimolanti a queste domande.”
I lavori dell’assemblea inizieranno venerdì 13 alle 9.20. “Il tema  si basa - segnala il comunicato - su diversi passi biblici, fra cui Giosuè 23:8, Salmo 73:28, Proverbi 3:32. Il versetto chiave Giacomo 4:8. Il programma verterà sull’importanza di consolidare la propria spiritualità. L’ingresso è libero e non si fanno collette”.

Il nome di Dio Geova nel film "Il Re dei Re"

lunedì 9 agosto 2010

L'ESPRESSO/ L'8 per Mille ai mormoni, i buddisti, i Testimoni di Geova... | Pagina 1

L'ESPRESSO/ L'8 per Mille ai mormoni, i buddisti, i Testimoni di Geova... e agli atei? | Pagina 1

L'ESPRESSO/ L'8 per Mille ai mormoni, i buddisti, i Testimoni di Geova... e agli atei?


L'ESPRESSO/ L'8 per Mille ai mormoni, i buddisti, i Testimoni di Geova... e agli atei?

L'ESPRESSO - 8 PER MILLE ANCHE A BUDDISTI, INDUISTI E TESTIMONI DI GEOVA: "Buddisti, mormoni, induisti e apostolici, ortodossi e Testimoni di Geova potrebbero essere accolti nel club delle religioni riconosciute dallo Stato per l'8 per mille". Nell'articolo di Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli quello che viene definito l'"esclusivo circolo" (oggi formato dalla Chiesa Cattolica, dalle Assemblee di Dio in Italia, dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla Chiesa Evangelica Luterana, dall'Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno e dalla Chiesa Valdese) dovrà allargarsi.

Un risultato vicino a essere ottenuto, grazie a un lavoro di lobbyng di questi anni della "Coalizione per le intese religiose". Primo firmatario il senatore Lucio Malan, valdese del Pdl. Con lui Ceccanti (Pd), Vannino Chiti e il Presidente della Camera Gianfranco Fini.
"Noi restiamo super partes - dice il sottosegretario Tanca - ma con il Vaticano non abbiamo mai parlato".

L'articolo continua spiegando il meccanismo di riparto dei fondi, che a quanto si legge, vengono divisi rispettando le percentuali di chi sceglie di destinare l'8 per mille. Vengono rispettate in pratica le proporzioni tra chi vota,  i fondi vengono comunque destinati in toto, al di là di quante persone non barrano la casella.

Le conseguenze però di questa novità potrebbe non essere solo di carattere economico. "Ogni famiglia induista o geoviana potrà a quel punto chiedere alla propria scuola l'insegnamento dell'ora della propria religione. Al di là della scuola, con le intese divenute legge i ministri di culto potrebbero diventare cappellani militari e officiare nell'esercito, la polizia non potrebbe più entrare nei luoghi di culto senza l'accordo con le singole chiese".

giovedì 5 agosto 2010

La capsaicina, presente nel peperoncino, combatte l'ipertensione

La capsaicina, presente nel peperoncino, combatte l'ipertensione

Il peperoncino combatte l'ipertensione
Per gli amanti del peperoncino, è il condimento per eccellenza, con i differenti aromi delle sue varietà e i diversi gradi di piccantezza e per la tradizione popolare amico del cuore e del sistema circolatorio.
Una ricerca cinese, ha preso in esame i suoi effetti a lungo termine, sul sistema circolatorio ed in particolare sul cuore, confermando che, il peperoncino ed in particolare la capsaicina, un alcaloide responsabile del grado di piccantezza è un valido aiuto per contrastare l’ipertensione.
Per verificarlo, i ricercatori della Terza Università militare medica di Chongqing, sono ricorsi ad un esperimento, usando delle cavie di laboratorio ipertese e alimentandole con una dieta ricca di capsaicina e hanno constatato la normalizzazione della loro pressione sanguigna. 
Per i ricercatori, la capsaicina, si lega ad uno specifico ricettore, aumentando la produzione d’ossido nitrico, inibitore dell’aggregazione piastrinica e vasodilatatore. 
Bisogna verificare questi dati, sperimentati in laboratorio su cavie, nell’uomo, tenendo presente, che nell’esperimento è stata usata la sola capsaicina, ingrediente del peperoncino e c’è quindi da vedere quale quantità di peperoncino occorrerebbe per avere lo stesso effetto.
Saranno nuove ricerche a farlo, per il momento, la ricerca scientifica, conferma, che nel peperoncino, ci sono sostanze come la capsaicina, che oltre ad essere stata studiata per i suoi effetti antidolorifici è confermata capace di combattere l’ipertensione. 
Per gli amanti del peperoncino, non cambia nulla, perché in fondo lo sapevano, che oltre a dare gusto ai loro piatti, aiutava il loro organismo a stare in forma.